“Per la Cassazione, anche se la molestia dura pochi secondi è sempre violenza sessuale”: è questo il messaggio forte e chiaro, che riassume una posizione giuridica fondamentale per la tutela delle vittime. Ma cosa significa davvero questo principio? E quali sono le sue implicazioni legali, sociali e culturali?
L’11 febbraio 2025 la Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione in un caso di presunta violenza sessuale ai danni di una hostess avvenuta a Malpensa, disponendo un processo d’appello bis . I giudici avevano inizialmente escluso il reato: la donna avrebbe avuto “20–30 secondi” per opporsi, senza reagire in tempo. Ma per la Cassazione:
“Il ritardo nella manifestazione del dissenso è irrilevante ai fini della configurazione della violenza sessuale”
📌 Una Violenza Non Si Misura in Secondi
La Corte di Cassazione ha ribadito un concetto cardine del diritto penale italiano: la durata dell’atto non incide sulla sua gravità o qualificazione giuridica. Anche un contatto corporeo di brevissima durata, se compiuto senza consenso e con valenza sessuale, integra gli estremi del reato di violenza sessuale ai sensi dell’art. 609-bis del Codice Penale.
La Suprema Corte sottolinea che la sorpresa e il blocco emozionale – fenomeni noti come “freezing” – possono paralizzare la vittima, rendendo impotente qualsiasi reazione immediata . Di conseguenza, non esiste un “timer” legale per la legittimità della violenza.
Non è quindi necessario che il comportamento si protragga nel tempo, né che provochi conseguenze fisiche visibili. Basta l’invasione della sfera sessuale della vittima, anche solo per pochi istanti, perché si configuri un reato.
⚖️ Il Principio Giuridico: Consenso e Libertà Sessuale
La Cassazione sottolinea che la libertà sessuale è un bene giuridico inviolabile, che deve essere tutelato in ogni circostanza. In questa ottica, anche un gesto come una palpata fugace, un bacio non voluto, o un tocco improvviso e indesiderato, può costituire reato.
La Suprema Corte ha affermato che:
“Per dimostrare una violenza sessuale, è indifferente che il contatto corporeo sia di breve durata, oppure che la vittima non abbia riportato lesioni o non abbia subito traumi fisici.”
Ciò che conta è l’assenza di consenso e la natura sessuale del gesto.
📚 Casi e Precedenti: Una Giurisprudenza Coerente
Non si tratta di un caso isolato. La giurisprudenza italiana è sempre più attenta a riconoscere la dignità delle vittime, anche quando i fatti non seguono lo stereotipo della violenza brutale o prolungata. È ormai consolidato che:
Non serve che l’atto sia “completo” (come nei rapporti sessuali);
Non occorre che la vittima opponga resistenza fisica;
La testimonianza della persona offesa può essere, se credibile, sufficiente a fondare la condanna.
In altre parole, il rispetto della persona e del suo corpo non si misura in minuti, ma in principi.
💬 Perché È Importante Parlarne
Questa posizione della Cassazione è fondamentale non solo a livello giuridico, ma anche culturale. Troppo spesso le molestie “minori” vengono minimizzate o giustificate con frasi come “era solo uno scherzo” o “è successo in un attimo”.
Ma il diritto ci ricorda che la libertà sessuale è un diritto assoluto, inviolabile, non negoziabile. Anche un solo secondo può violarla. E nessuno ha il diritto di superare quel confine.
Questo chiarimento della Cassazione rappresenta una vittoria per tutte le vittime che spesso si sono sentite dire che “non era niente” o “è successo troppo in fretta per denunciarlo”.
Nel diritto – e nella società – non ci sono molestie “di serie B”. La giustizia italiana ha detto chiaro e tondo: anche un solo gesto, se non voluto, è violenza sessuale.