Un figlio, due case. È questa la rivoluzione proposta dal nuovo DDL sulla bigenitorialità in discussione al Senato. Fine della residenza abituale, addio all’assegno di mantenimento, affido veramente condiviso: il disegno di legge punta a dividere in modo paritario il tempo e le responsabilità tra madre e padre.
Ecco i punti chiave del disegno di legge:
Doppio domicilio: il minore potrà avere una casa con ciascun genitore, il minore continuerà ad avere una sola residenza anagrafica, ma potrà essere domiciliato stabilmente sia presso il padre che presso la madre.
Fine della “residenza abituale”: non più un solo genitore di riferimento.
Addio al mantenimento classico, in luogo del mantenimento diretto: ciascun genitore paga le spese quando il figlio è con lui.
Tempo equamente diviso tra madre e padre, o almeno questo sarebbe l’obiettivo.
- Tenori di vita diversi a seconda del reddito di ogni genitore.
- Obbligo di mediazione familiare nei casi di disaccordo tra le parti: L’incontro iniziale sarà gratuito e potrà avvenire anche su richiesta di un solo genitore.
Il Garante per l’Infanzia ha evidenziato potrebbero esserci due rischi conseguentemente all’approvazione di questo disegno: due vite parallele per il minore e la perdita di stabilità soprattutto per i più piccoli.
Una riforma che divide l’opinione pubblica: più equità o più confusione per i bambini?